1920s JAZZ AGE Fashion & Photographs
Until 15 January 2017
Fashion and Textile Museum London
The 1920s JAZZ AGE exhibition presents a glittering display of haute
couture and ready-to-wear fashion from 1919 to 1929. Women’s clothing in
the 1920s reflected dizzying social change on an unprecedented scale.
From Paris and London to New York and Hollywood, the decade following
the Great War offered the modern woman a completely new style of
dressing. With over 150 garments, this stunning selection of sportswear,
printed day dresses, fringed flapper dresses, beaded evening wear,
velvet capes, and silk pyjamas reveals the glamour, excess, frivolity
and modernity of the decade. Colourful illustrations by Gordon Conway
from the Illustrated London News Archive at Mary Evans and photographs
by Abbe, Beaton, Man Ray, and Baron de Meyer highlight the role
of photographs and magazines in promoting the 1920s look.
www.ftmlondon.org
Hair by Sam McNight
Embankment Galleries-Somerset House
London
A major exhibition celebrating Sam McKnight's remarkable 40-year career from the late 1970s to the current day. Sam
McKnight has been instrumental in helping to create some of the most
iconic images in popular culture from Princess Diana’s short, slicked
back style to Madonna’s Bedtime Stories album cover and Tilda
Swinton channelling David Bowie. McKnight’s work traces a vast array of
movements and hairstyles, from nostalgic to androgynous, romantic to
sexy, red to platinum, cataloguing the transformative nature of hair
within the image.
He has worked on countless fashion editorial shoots (including over
190 Vogue covers), advertising campaigns and catwalk shows with
supermodels Kate Moss, Linda Evangelista, Christy Turlington and Naomi
Campbell, and with international fashion designers Chanel and Vivienne
Westwood.
Hair by Sam McKnight is the first exhibition to contextualise
the wider cultural significance of hair and the role of the session
stylist within fashion.
www.somersethouse.org.uk
Il gioiello italiano del XX secolo
Fino al 20 marzo 2017
La mostra racconta
per la prima volta, attraverso l’esposizione di più di 150 opere, lo
scenario della produzione italiana del 1900, ripercorrendone
l’evoluzione attraverso sezioni cronologiche dedicate al Neo –
storicismo, al Liberty, all’Art Déco, alla produzione degli Anni Trenta,
Quaranta e Cinquanta, fino ad arrivare agli anni Sessanta, Settanta,
Ottanta e Novanta: il percorso della nascita del “made in Italy”.
Le ricerche di archivio hanno infatti messo in luce le eccellenze
tecniche nostrane e la perfetta organizzazione del lavoro nelle botteghe
orafe, e hanno inoltre permesso di ricostruire la storia dei
gioiellieri italiani, spesso attivi in vere e proprie imprese
famigliari, giunte oggi alla terza o alla quarta generazione.
Sfilano così sotto i nostri occhi diverse tipologie di oggetti preziosi -
tiare e diademi, collane ombelicali, anelli, bracciali, spille e
orecchini - realizzati dai grandi nomi dell’oreficeria italiana: a
partire dallo splendore dei monili di Mario e poi di Gianmaria
Buccellati, alle creazioni del milanese Alfredo Ravasco.
I gioielli sono stati inoltre studiati nel loro contesto storico,
sociale e economico, con riferimento particolare alla cultura artistica
coeva (moda, design, architettura), oltre che a eventi e personaggi che
hanno caratterizzato le varie epoche e influenzato l’opinione pubblica,
in particolare i membri delle famiglie reali e le star del cinema.
L’ambizioso progetto espositivo del Museo Poldi Pezzoli intende
dimostrare come la storia della gioielleria e dei gioiellieri italiani
del XX secolo si snodi attraverso un interessante percorso: mentre nella
prima metà del Novecento la creatività italiana ha tratto spesso spunto
dalla coeva produzione francese, a partire dalla seconda metà del
secolo scorso ha scelto poi un
percorso autonomo, diventando un punto di riferimento della produzione
orafa internazionale, decretando così la nascita del “made in Italy”.
www.museopoldipezzoli.it
Polhairoid
fino al 28 febbraio
7.24x0.26 Pier Giuseppe Moroni Gallery
via San Pietro all’Orto, 26
Milano
Colore, piega e taglio di capelli
possono raccontare la metamorfosi della bellezza di una
persona e la sua identità. Con la mostra Polhairoid Wella Professionals
e Pier Giuseppe Moroni, suo Direttore Creativo, sembrano rispondere a questa domanda. L’esposizione raccoglie più di 100 scatti su pellicola originale
Image 8.8×10,8 cm non più in commercio. Protagonista un’unica
modella, Lera Abova. Le immagini che la ritraggono con
tagli e colore di capelli sempre diversi sono testimonianza di un
percorso di seduzione, emozioni e scelte sia in termine di immagine sia
di trasformazione interiore.
Le immagini imperfette,
tipiche della Polaroid, sbiadite, velate, un po’ sfocate, improvvisate e
mai ritoccate sono fondamentali per dare sostanza alla storia fatta di
momenti. “Questo progetto di Pier Giuseppe– dichiara Marco Vurro,
Head of Influencer Marketing Coty Professional Beauty – ci incita a
riflettere su bellezza e identità, un tema centrale nella professione
dell’acconciatore, che spinge Wella e tutti noi nella continua ricerca
di prodotti, trattamenti e servizi volti a ricreare quello stato di
armonia e benessere indispensabili per una consapevolezza del proprio
modo unico, imperfetto e irripetibile di essere belle.”
piergiuseppemoroni.com/it/724-026-gallery
Cari
followers,
eccoci
come ogni settimana con nuovo appuntamento
per
la rubrica "My Weekly Notebook" dove vi segnalo
ispirazioni,
idee, capi e dettagli che hanno attirato la
mia
attenzione.
Spero
Vi piaccia.
Buona
Giornata
Hello
dear followers,
this
is a new post for "My Weekly Notebook"
when
I'll select items,
ideas and
ispirations.
Hope
you like it.
Have
a nice day