mercoledì 4 gennaio 2017

My Weekly Notebook: Exhibitions


1920s JAZZ AGE Fashion & Photographs


Until 15 January 2017
Fashion and Textile Museum London


The 1920s JAZZ AGE exhibition presents a glittering display of haute couture and ready-to-wear fashion from 1919 to 1929. Women’s clothing in the 1920s reflected dizzying social change on an unprecedented scale. 



From Paris and London to New York and Hollywood, the decade following the Great War offered the modern woman a completely new style of dressing. With over 150 garments, this stunning selection of sportswear, printed day dresses, fringed flapper dresses, beaded evening wear, velvet capes, and silk pyjamas reveals the glamour, excess, frivolity and modernity of the decade. Colourful illustrations by Gordon Conway from the Illustrated London News Archive at Mary Evans and photographs by Abbe, Beaton, Man Ray, and Baron de Meyer highlight the role of photographs and magazines in promoting the 1920s look.

 







www.ftmlondon.org






Hair by Sam McNight
Embankment Galleries-Somerset House
London



A major exhibition celebrating Sam McKnight's remarkable 40-year career from the late 1970s to the current day. Sam McKnight has been instrumental in helping to create some of the most iconic images in popular culture from Princess Diana’s short, slicked back style to Madonna’s Bedtime Stories album cover and Tilda Swinton channelling David Bowie. McKnight’s work traces a vast array of movements and hairstyles, from nostalgic to androgynous, romantic to sexy, red to platinum, cataloguing the transformative nature of hair within the image.





He has worked on countless fashion editorial shoots (including over 190 Vogue covers), advertising campaigns and catwalk shows with supermodels Kate Moss, Linda Evangelista, Christy Turlington and Naomi Campbell, and with international fashion designers Chanel and Vivienne Westwood. 
Hair by Sam McKnight is the first exhibition to contextualise the wider cultural significance of hair and the role of the session stylist within fashion.

www.somersethouse.org.uk

  


Il gioiello italiano del XX secolo

Fino al 20 marzo 2017

La mostra racconta per la prima volta, attraverso l’esposizione di più di 150 opere, lo scenario della produzione italiana del 1900, ripercorrendone l’evoluzione attraverso sezioni cronologiche dedicate al Neo – storicismo, al Liberty, all’Art Déco, alla produzione degli Anni Trenta, Quaranta e Cinquanta, fino ad arrivare agli anni Sessanta, Settanta, Ottanta e Novanta: il percorso della nascita del “made in Italy”.
Le ricerche di archivio hanno infatti messo in luce le eccellenze tecniche nostrane e la perfetta organizzazione del lavoro nelle botteghe orafe, e hanno inoltre permesso di ricostruire la storia dei gioiellieri italiani, spesso attivi in vere e proprie imprese famigliari, giunte oggi alla terza o alla quarta generazione.

 

 


Sfilano così sotto i nostri occhi diverse tipologie di oggetti preziosi - tiare e diademi, collane ombelicali, anelli, bracciali, spille e orecchini - realizzati dai grandi nomi dell’oreficeria italiana: a partire dallo splendore dei monili di Mario e poi di Gianmaria Buccellati, alle creazioni del milanese Alfredo Ravasco. I gioielli sono stati inoltre studiati nel loro contesto storico, sociale e economico, con riferimento particolare alla cultura artistica coeva (moda, design, architettura), oltre che a eventi e personaggi che hanno caratterizzato le varie epoche e influenzato l’opinione pubblica, in particolare i membri delle famiglie reali e le star del cinema.


L’ambizioso progetto espositivo del Museo Poldi Pezzoli intende dimostrare come la storia della gioielleria e dei gioiellieri italiani del XX secolo si snodi attraverso un interessante percorso: mentre nella prima metà del Novecento la creatività italiana ha tratto spesso spunto dalla coeva produzione francese, a partire dalla seconda metà del secolo scorso ha scelto poi un percorso autonomo, diventando un punto di riferimento della produzione orafa internazionale, decretando così la nascita del “made in Italy”.

www.museopoldipezzoli.it

 
 

Polhairoid

fino al 28 febbraio

7.24x0.26 Pier Giuseppe Moroni Gallery

via San Pietro all’Orto, 26

Milano

 

Colore, piega e taglio di capelli possono raccontare la metamorfosi della bellezza di una persona e la sua identità. Con la mostra Polhairoid Wella Professionals e Pier Giuseppe Moroni, suo Direttore Creativo, sembrano rispondere a questa domanda.  L’esposizione raccoglie più di 100 scatti su pellicola originale Image 8.8×10,8 cm non più in commercio.  Protagonista  un’unica modella, Lera Abova. Le immagini che la ritraggono con tagli e colore di capelli sempre diversi sono testimonianza di un percorso di seduzione, emozioni e scelte sia in termine di immagine sia di trasformazione interiore. 

 

Le immagini imperfette, tipiche della Polaroid, sbiadite, velate, un po’ sfocate, improvvisate e mai ritoccate sono fondamentali per dare sostanza alla storia fatta di momenti. “Questo progetto di Pier Giuseppe– dichiara Marco Vurro, Head of Influencer Marketing Coty Professional Beauty – ci incita a riflettere su bellezza e identità, un tema centrale nella professione dell’acconciatore, che spinge Wella e tutti noi nella continua ricerca di prodotti, trattamenti e servizi volti a ricreare quello stato di armonia e benessere indispensabili per una consapevolezza del proprio modo unico, imperfetto e irripetibile di essere belle.”


piergiuseppemoroni.com/it/724-026-gallery

 

 

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