Corset of satin with hand-made bobbin lace,
possibly made in England, 1890-1895.
Undressed: a brief history of underwear
16 April 2016 – 12 March 2017
Victoria & Albert Museum
This exhibition will address the practicalities of underwear and its role in the fashionable wardrobe whilst highlighting its sensual, sexual appeal. One of underwear’s primary roles is to support, firm and shape the body to create the ideal body shape and substructure for the latest fashions. The exhibition will explore dress reformers and designers such as Paul Poiret, who argued for the beauty of the natural body, as well as entrepreneurs, inventors and innovators who have played a critical role in the development of increasingly more effective and comfortable underwear.
On
display will be over 200 objects for men and women together with
fashion plates, photographs and film, advertisements and packaging to
introduce changing concepts of the ideal body.
This exhibition will address the practicalities of underwear and its role in the fashionable wardrobe whilst highlighting its sensual, sexual appeal. One of underwear’s primary roles is to support, firm and shape the body to create the ideal body shape and substructure for the latest fashions. The exhibition will explore dress reformers and designers such as Paul Poiret, who argued for the beauty of the natural body, as well as entrepreneurs, inventors and innovators who have played a critical role in the development of increasingly more effective and comfortable underwear.
Dolce and Gabbana, 2004
‘Tamila’ lingerie set from the Agent Provocateur Soirée collection Spring/Summer 2015.
www.vam.ac.uk
Vivian Maier Una fotografa ritrovata
Forma Meraviglia Fondazione Forma per la fotografia
Via Meravigli
La mostra, a cura di Anne Morin e Alessandra Mauro, è realizzata in
collaborazione con diChroma Photography e promossa da Forma Meravigli,
un’iniziativa di Fondazione Forma per la Fotografia in collaborazione
con la Camera di Commercio di Milano e Contrasto.
La vita e l’opera di Vivian Maier sono circondate da un alone di
mistero che ha contribuito ad accrescerne il fascino. Tata di mestiere,
fotografa per vocazione, non abbandonava mai la macchina fotografica,
scattando compulsivamente con la sua Rolleiflex. È il 2007 quando John
Maloof, all’epoca agente immobiliare, acquista durante un’asta parte
dell’archivio della Maier confiscato per un mancato pagamento. Capisce
subito di aver trovato un tesoro prezioso e da quel momento non smetterà
di cercare materiale riguardante questa misteriosa fotografa, arrivando
ad archiviare oltre 150.000 negativi e 3.000 stampe.
La mostra presentata da Forma Meravigli raccoglie 120 fotografie in
bianco e nero realizzate tra gli anni Cinquanta e Sessanta insieme a una
selezione di immagini a colori scattate negli anni Settanta, oltre ad
alcuni filmati in super 8 che mostrano come Vivian Maier si avvicinasse
ai suoi soggetti.
Figura imponente ma discreta, decisa e intransigente nei modi, Vivian
Maier ritraeva le città dove aveva vissuto – New York e Chicago – con
uno sguardo curioso, attratto da piccoli dettagli, dai particolari,
dalle imperfezioni ma anche dai bambini, dagli anziani, dalla vita che
le scorreva davanti agli occhi per strada, dalla città e i suoi abitanti
in un momento di fervido cambiamento sociale e culturale. Immagini
potenti, di una folgorante bellezza che rivelano una grande fotografa.
Le sue fotografie non sono mai state esposte né pubblicate mentre lei
era in vita, la maggior parte dei suoi rullini non sono stati
sviluppati, Vivian Maier sembrava fotografare per se stessa.
Il libro Vivian Maier. Una fotografa ritrovata edito da Contrasto accompagna la mostra.
www.formafoto.it
Il Nuovo vocabolario della moda italiana
Triennale di Milano
Fino al 6 marzo 2016
La mostra è dedicata a Elio Fiorucci
La mostra è dedicata a Elio Fiorucci
Una mostra unica nel suo genere, nata dall’esigenza di riconoscere e
celebrare l’Italia della moda contemporanea e i suoi protagonisti.
Marchi e creativi che negli ultimi 20 anni hanno rinnovato e recuperato
il DNA culturale, tecnico e tecnologico della tradizione, riscrivendolo
in un linguaggio del tutto originale.
Il nuovo vocabolario della moda italiana analizza questo
linguaggio e la nuova natura della moda italiana attraverso il lavoro
dei suoi protagonisti e le loro molteplici espressioni. Dal
prêt-à-porter allo streetwear, dalle calzature agli occhiali, dai bijoux
ai cappelli: un inedito vocabolario di stile e produttività.
La mostra è un’accurata messa in scena del tratto di storia recente
del made in Italy, a partire dal 1998, l’anno che segna il concreto
passaggio a un mondo interconnesso dal web, alle nuove forme della
comunicazione; dieci anni prima della grande crisi globale del 2008,
che investe le economie occidentali e mette in crisi i paradigmi
economici, sociali e culturali della post-modernità. Il 1998 è l’anno
spartiacque tra il “prima” e il “dopo”; tra chi ha attraversato la crisi
rigenerandosi e chi ne ha tratto la spinta per intraprendere un
percorso autonomo.
Oltre cento realtà tra le più importanti del panorama contemporaneo
partecipano alla mostra con i propri prodotti e progetti. Sono stilisti e
marchi, selezionati con l’approccio didattico-scientifico di un sistema
a fasi successive dai curatori Paola Bertola e Vittorio Linfante
insieme con il Comitato Scientifico della mostra (presieduto da Eleonora
Fiorani e composto da Silvana Annicchiarico, Gianluca Bauzano, Patrizia
Calefato, Enrica Morini, Domenico Quaranta e Salvo Testa), e
avvalendosi di un nutrito gruppo di “advisor” esperti del mondo della
moda (comunicatori, stilisti, giornalisti, produttori, distributori…).
La mostra è articolata in 3 macro sezioni:
Vocabolario: qui i prodotti sono organizzati intorno a concetti
chiave, così da rappresentare i diversi approcci progettuali che
ricontestualizzano gli elementi archetipici del prodotto italiano.
Narrazioni: dove viene tracciata la mappa del sistema di produzione
culturale e comunicativa che ruota intorno alla moda: fotografia,
illustrazione, nuovi media, editoria, video-arte.
Biografie: è la sezione che concentra la narrazione sulle storie dei
singoli stilisti e marchi cui si deve il nuovo linguaggio della moda
made in Italy.
www.triennale.org
“Volez, Voguez, Voyagez - Louis Vuitton,”
Until Feb. 21, 2016,
Grand Palais, Paris.
Titled “Volez, Voguez, Voyagez - Louis Vuitton,” the exhibition curated by Olivier Saillard traces the brand’s journey from historic trunk-maker, founded in 1854, to the modern luxury giant it has become. Vuitton’s chief executive officer Michael Burke said Saillard, chief curator at the Palais Galliera fashion museum, immersed himself in Vuitton’s archives to “decode its secrets” and deliver a “fresh vision of our past, present and future.”
Spread across nine rooms of the palace’s Salon d’Honneur the exhibition is to cover classic and eccentric trunks, the evolution of travel, craftsmanship and Vuitton’s modern guise, spanning ready-to-wear and luggage for modern celebrities.
Vuitton has historic links to the Grand Palais, built for the Universal Exhibition of 1900, which attracted 48 million people, with George Vuitton overseeing its travel and leather goods section.
www.grandpalais.fr
Hello dear followers,
this is a new post for "My Weekly Notebook"
when
I'll select items, ideas and ispirations.
Hope you like it.
Have a nice day
Have a nice day
Cari followers,
eccoci
come ogni settimana con nuovo appuntamento
per la rubrica "My Weekly Notebook" dove vi
segnalo
ispirazioni, idee, capi e dettagli che hanno attirato
la
mia
attenzione.
Spero Vi piaccia.
Buona Giornata
Really interesting post...thx for sharing! xx
RispondiEliminame le sono segnate tutte, ottimo post!
RispondiEliminahttp://www.audreyinwonderland.it/
Che mostre interessanti!!! Mi piacerebbe visitare soprattutto la prima e l'ultima! :D
RispondiEliminaBaci!
S
http://s-fashion-avenue.blogspot.it
<3
RispondiEliminahttp://fridaynightstyle.com/