mercoledì 20 gennaio 2016

My Weekly Notebook: Exhibitions

Corset of satin with hand-made bobbin lace, possibly made in England, 1890-1895. © Victoria and Albert Museum, London
Corset of satin with hand-made bobbin lace, 
possibly made in England, 1890-1895.




Undressed: a brief history of underwear 

 16 April 2016 – 12 March 2017

Victoria & Albert Museum

This exhibition will address the practicalities of underwear and its role in the fashionable wardrobe whilst highlighting its sensual, sexual appeal. One of underwear’s primary roles is to support, firm and shape the body to create the ideal body shape and substructure for the latest fashions. The exhibition will explore dress reformers and designers such as Paul Poiret, who argued for the beauty of the natural body, as well as entrepreneurs, inventors and innovators who have played a critical role in the development of increasingly more effective and comfortable underwear. 

 
 Dolce and Gabbana, 2004

On display will be over 200 objects for men and women together with fashion plates, photographs and film, advertisements and packaging to introduce changing concepts of the ideal body. 



‘Tamila’ lingerie set from the Agent Provocateur Soirée collection Spring/Summer 2015.



www.vam.ac.uk



September 10th, 1955, New York City




Vivian Maier Una fotografa ritrovata
Forma Meraviglia Fondazione Forma per la fotografia
Via Meravigli




La mostra, a cura di Anne Morin e Alessandra Mauro, è realizzata in collaborazione con diChroma Photography e promossa da Forma Meravigli, un’iniziativa di Fondazione Forma per la Fotografia in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano e Contrasto.
La vita e l’opera di Vivian Maier sono circondate da un alone di mistero che ha contribuito ad accrescerne il fascino. Tata di mestiere, fotografa per vocazione, non abbandonava mai la macchina fotografica, scattando compulsivamente con la sua Rolleiflex. È il 2007 quando John Maloof, all’epoca agente immobiliare, acquista durante un’asta parte dell’archivio della Maier confiscato per un mancato pagamento. Capisce subito di aver trovato un tesoro prezioso e da quel momento non smetterà di cercare materiale riguardante questa misteriosa fotografa, arrivando ad archiviare oltre 150.000 negativi e 3.000 stampe.

La mostra presentata da Forma Meravigli raccoglie 120 fotografie in bianco e nero realizzate tra gli anni Cinquanta e Sessanta insieme a una selezione di immagini a colori scattate negli anni Settanta, oltre ad alcuni filmati in super 8 che mostrano come Vivian Maier si avvicinasse ai suoi soggetti.

Figura imponente ma discreta, decisa e intransigente nei modi, Vivian Maier ritraeva le città dove aveva vissuto – New York e Chicago – con uno sguardo curioso, attratto da piccoli dettagli, dai particolari, dalle imperfezioni ma anche dai bambini, dagli anziani, dalla vita che le scorreva davanti agli occhi per strada, dalla città e i suoi abitanti in un momento di fervido cambiamento sociale e culturale. Immagini potenti, di una folgorante bellezza che rivelano una grande fotografa.

Le sue fotografie non sono mai state esposte né pubblicate mentre lei era in vita, la maggior parte dei suoi rullini non sono stati sviluppati, Vivian Maier sembrava fotografare per se stessa.


Il libro Vivian Maier. Una fotografa ritrovata edito da Contrasto accompagna la mostra.

www.formafoto.it 




Il Nuovo vocabolario della moda italiana
Triennale di Milano
Fino al 6 marzo 2016 
 La mostra è dedicata a Elio Fiorucci



Una mostra unica nel suo genere, nata dall’esigenza di riconoscere e celebrare l’Italia della moda contemporanea e i suoi protagonisti. Marchi e creativi che negli ultimi 20 anni hanno rinnovato e recuperato il DNA culturale, tecnico e tecnologico della tradizione, riscrivendolo in un linguaggio del tutto originale.

Il nuovo vocabolario della moda italiana analizza questo linguaggio e la nuova natura della moda italiana attraverso il lavoro dei suoi protagonisti e le loro molteplici espressioni. Dal prêt-à-porter allo streetwear, dalle calzature agli occhiali, dai bijoux ai cappelli: un inedito vocabolario di stile e produttività.



La mostra è un’accurata messa in scena del tratto di storia recente del made in Italy, a partire dal 1998, l’anno che segna il concreto passaggio a un mondo interconnesso dal web, alle nuove forme della comunicazione;  dieci anni prima della grande crisi globale del 2008, che investe le economie occidentali e mette in crisi i paradigmi economici, sociali e culturali della post-modernità. Il 1998 è l’anno spartiacque tra il “prima” e il “dopo”; tra chi ha attraversato la crisi rigenerandosi e chi ne ha tratto la spinta per intraprendere un percorso autonomo.

 

Oltre cento realtà tra le più importanti del panorama contemporaneo partecipano alla mostra con i propri prodotti e progetti. Sono stilisti e marchi, selezionati con l’approccio didattico-scientifico di un sistema a fasi successive dai curatori Paola Bertola e Vittorio Linfante insieme con il Comitato Scientifico della mostra (presieduto da Eleonora Fiorani e composto da Silvana Annicchiarico, Gianluca Bauzano, Patrizia Calefato, Enrica Morini, Domenico Quaranta e Salvo Testa), e avvalendosi di un nutrito gruppo di “advisor” esperti del mondo della moda (comunicatori, stilisti, giornalisti, produttori, distributori…).
La mostra è articolata in 3 macro sezioni:

Vocabolario: qui i prodotti sono organizzati intorno a concetti chiave, così da rappresentare i diversi approcci progettuali che ricontestualizzano gli elementi archetipici del prodotto italiano.

Narrazioni: dove viene tracciata la mappa del sistema di produzione culturale e comunicativa che ruota intorno alla moda: fotografia, illustrazione, nuovi media, editoria, video-arte.

Biografie: è la sezione che concentra la narrazione sulle storie dei singoli stilisti e marchi cui si deve il nuovo linguaggio della moda made in Italy.

www.triennale.org



https://secretsandstilettos.files.wordpress.com/2015/11/img_2669.jpg


“Volez, Voguez, Voyagez - Louis Vuitton,”
Until Feb. 21, 2016,
Grand Palais, Paris.

Titled “Volez, Voguez, Voyagez - Louis Vuitton,”  the exhibition curated by Olivier Saillard  traces the brand’s journey from historic trunk-maker, founded in 1854, to the modern luxury giant it has become. Vuitton’s chief executive officer Michael Burke said Saillard, chief curator at the Palais Galliera fashion museum, immersed himself in Vuitton’s archives to “decode its secrets” and deliver a “fresh vision of our past, present and future.”


http://www.yuyufashionbook.com/wp-content/uploads/2015/12/louis-vuitton-volez-voguez-voyage-3.jpg

Spread across nine rooms of the palace’s Salon d’Honneur the exhibition is to cover classic and eccentric trunks, the evolution of travel, craftsmanship and Vuitton’s modern guise, spanning ready-to-wear and luggage for modern celebrities.


http://rectoversomagazine.com/wordpress/wp-content/uploads/2015/12/IMG_8059-copie.jpg

Vuitton has historic links to the Grand Palais, built for the Universal Exhibition of 1900, which attracted 48 million people, with George Vuitton overseeing its travel and leather goods section.
www.grandpalais.fr



Hello dear followers, 

this is a new post for "My Weekly Notebook"  
when I'll select items, ideas and ispirations. 
Hope you like it.       
Have a nice day 




Cari followers,

eccoci come ogni settimana con nuovo appuntamento 
per la rubrica "My Weekly Notebook" dove vi segnalo  
ispirazioni, idee, capi e dettagli che hanno attirato  la 
mia attenzione. 
Spero Vi piaccia. 
Buona Giornata

4 commenti:

  1. Really interesting post...thx for sharing! xx

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  2. me le sono segnate tutte, ottimo post!
    http://www.audreyinwonderland.it/

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  3. Che mostre interessanti!!! Mi piacerebbe visitare soprattutto la prima e l'ultima! :D
    Baci!
    S
    http://s-fashion-avenue.blogspot.it

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